Corre veloce ma non ha gambe (reprise)
Ho rispolverato oggi un mio post di agosto quando, ancora preso dal fuoco dello scrittore (vabbe', fuocherello), mi dedicavo con passione al mio (neonato)blog. Ed a quel tempo, avevo pure la varicella!
La notizia di oggi e' che Oscar Pistorius e' stato escluso da Pechino 2008 perche' (perizia in tasca) la Iaaf (la Federazione internazionale di atletica), sostiene che le protesi in fibra di carbonio (le gambe non tradizionali), che Pistorius usa al posto delle gambe perdute, gli concedono un vantaggio sugli atleti normodotati pari al trenta per cento (trentapercentodeche???). Insomma fatica meno per ottenere gli stessi risultati di un normodotato. Ma analisi tecniche a parte (chi studia queste cose sostiene che in effetti il vantaggio di Pistorius verrebbe fuori sulla distanza ed alla massima velocità), il problema non e' far gareggiare lui ma, a mio avviso, aprire le competizioni alle modificazioni fisiche, agli innesti, al mito dell'uomo-macchina.
Ho letto che qualcuno paragona gli arti supertecnologici di Pistorius alle scarpette altrettanto supertecnologiche (o alle tute degli sciatori o a i costumi dei nuotatori). Mah!
Non penso che vietare le competizioni a Pistorius possa essere considerato discriminante. Al contrario, non riconoscere la diversità di questo diversamente abile, finirebbe per omologarne qualità e doti di coraggio "disumane" (mi sia concesso in senso polemicamente buono) in omaggio ad un malinteso senso di uguaglianza. Non vorrei invece che il buonismo a tutti i costi sia controproducente. E chi afferma che non si puo' negare a questo ragazzo di vivere un sogno da normale, forse non pensa a chi e' in carrozzina...Facciamo gareggiare anche loro insieme ai normali? Ma allora, dopo tutto, la discriminazione riguarda il sesso: forse che uomini e donne gareggiano insieme? Ed allora gli sport con categorie di peso? Che fa, si discrimina? Io pensavo che, almeno nello sport, le categorie servissero per dare a tutti le stesse possibilità...
La notizia di oggi e' che Oscar Pistorius e' stato escluso da Pechino 2008 perche' (perizia in tasca) la Iaaf (la Federazione internazionale di atletica), sostiene che le protesi in fibra di carbonio (le gambe non tradizionali), che Pistorius usa al posto delle gambe perdute, gli concedono un vantaggio sugli atleti normodotati pari al trenta per cento (trentapercentodeche???). Insomma fatica meno per ottenere gli stessi risultati di un normodotato. Ma analisi tecniche a parte (chi studia queste cose sostiene che in effetti il vantaggio di Pistorius verrebbe fuori sulla distanza ed alla massima velocità), il problema non e' far gareggiare lui ma, a mio avviso, aprire le competizioni alle modificazioni fisiche, agli innesti, al mito dell'uomo-macchina.
Ho letto che qualcuno paragona gli arti supertecnologici di Pistorius alle scarpette altrettanto supertecnologiche (o alle tute degli sciatori o a i costumi dei nuotatori). Mah!
Non penso che vietare le competizioni a Pistorius possa essere considerato discriminante. Al contrario, non riconoscere la diversità di questo diversamente abile, finirebbe per omologarne qualità e doti di coraggio "disumane" (mi sia concesso in senso polemicamente buono) in omaggio ad un malinteso senso di uguaglianza. Non vorrei invece che il buonismo a tutti i costi sia controproducente. E chi afferma che non si puo' negare a questo ragazzo di vivere un sogno da normale, forse non pensa a chi e' in carrozzina...Facciamo gareggiare anche loro insieme ai normali? Ma allora, dopo tutto, la discriminazione riguarda il sesso: forse che uomini e donne gareggiano insieme? Ed allora gli sport con categorie di peso? Che fa, si discrimina? Io pensavo che, almeno nello sport, le categorie servissero per dare a tutti le stesse possibilità...
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