martedì 3 febbraio 2009

Tenta di impiccarsi in cella: condannato a pagare le lenzuola!

Un curdo detenuto nel carcere di Trieste pernonsoqualemotivo decide di farla finita impiccandosi ad una corda ottenuta con due federe del corredino del carcerato. Le guardie lo salvano, il detenuto (presumibilmente) sconta la pena e ottiene perfino asilo politico. Senonchè lo stato chiede il conto delle due federe distrutte per un totale di sette euro. Il curdo paga ma la denuncia penale (danneggiamento di beni dello stato) fa il suo corso e l'aspirante suicida si vede condannare a 30 euro di risarcimento.
Vabbe', e' assurdo. Ma non ingiusto. Assurdo perchè tutto questo ci e' costato molto piu' di trenta euro, assurdo perchè non si persegue con altrettanta solerzia la condanna di ben altri reati. Ma tant'e'...
Il vero assurdo pero' e' un altro. Il curdo si appella alla sentenza. Ed in appello viene condannato ancora una volta (a 25 euro pero').
Ora posso capire tutto ma perchè cacchio ci si appella ad una sentenza di condanna a trenta euro??? Magari pure sfruttando il gratuito patrocinio????
E io pago....

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