martedì 18 novembre 2008

Facebook, internet ed il Diritto all'Oblio

In questi giorni, come mi giro c'e' un maniaco di facebook che mi assale. Mi sembra di essere tornato ai tempi in cui se non guardavi/commentavi/scimmiottavi "Quelli della notte" (ecco che abbasso drammaticamente il target dei miei lettori) ti sentivi un paria. Cose che succedono quando una trasmissione riesce a raggiungere un record di share del 51 per cent! Ma oggi il clima sembra identico considerando che chiunque, anche i piu' analfabeti (internettisticamente parlando), si pubblicano/incontrano/scambiano su facebook. E la cosa peggiore, come sempre accade in questo caso, e' il fanatismo evangelico che li spinge a tentare di convertirvi.
NOOOOOOOO! Non me ne frega niente di Facebook!!! (e vediamo quanto tempo resistero').
Ma Facebook e' la scusa (o l'occasione) per parlare del diritto all'oblio su internet. Che oblio sembra una parola sgradevole ed anche un po' triste e soprattutto controcorrente in un mondo virtuale dove, viceversa, c'e' la corsa ad apparire. Milioni di internettisti che pubblicano foto, tengono blog (ehm) diffondono in rete dati personali, email, indirizzi, numeri di telefono, indicazioni preziose che anche se frammentate e frammentarie sono facilmente aggregabili. Ma questo e' solo uno dei problemi. L'altro e' il tempo. Se il mio nome viene pubblicato sui giornali non necessariamente per una condanna ma magari perche' semplicemente indagato, dopo un po' non se ne parlerà piu' (soprattutto se nonostante il clamore delle prime notizie non vengo neanche incriminato) ed io potro' tornare a vivere tranquillo. E su internet? Basta una ricerchina e torna tutto attuale. Non solo, l'effetto domino, tipico delle notizie su internet, prese, riprese e ricopiate da siti web e blog, causerà una diffusione esponenziale della notizia.
Bene. Assumiamo che io abbia diritto ad una smentita od a chiedere la cancellazione di alcuni dati, della mia foto, del mio filmino (ehm...) o della semplice notizia che mi citi magari indebitamente. A chi mi rivolgo????
E quell'adolescente che pubblica di tutto e di piu', poi cresce e cerca lavoro. Ed il datore di lavoro naviga pure lui...quando non si tratta dell'universitario che viene coinvolto in un caso di omicidio e poi si scopre che nel suo blog parlava di coltelli e cose macabre, cosi' prima ancora di essere condannato viene considerato un maniaco (ogni riferimento a fatti di attualità...)
Riflettiamoci! Come mai tutta questa smania di apparire?

Aggiornamento: mooolto carina la funzione di ricerca dei compagni di scuola su Facebook!

1 commento:

  1. Sulla funzione di ricerca compagni di scuola ... mah ... in Italia in genere basta l'elenco telefonico... Sarà carina per gli ammerikani che una volta finita la scuola si sparpagliano x tutti gli stati degli USA (degli USA e basta, il resto del mondo non sanno che esiste...) e si dimenticano pure in che città sono nati. Anche da noi ci sono i nomadi, ma in ammerika ... lo sono tutti!

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